“Ode ad Isabella”
Aspre rime di un crudel destino
serrate nel crogiolo di infinite parole
di un tempo ormai remoto
giovan donzella
verginea donna rinascimentale
germoglio di tenero virgulto
s’odon ancor nel borgo le campane a festa
nel remoto luogo natale
ove il poetare ti fu caro
immaginario
esistenziale
originale
Isabella
qual nome non fu mai così chiaro
nell’oscuro vagheggiare delle rime
poste lì su quei bianchi fogli
dorosi, ancor oggi, di rosa selvaggia
nel ricordarti poetessa cara
nelle perle lacrimevoli
eco del mio cuor
in un ode poetica di quel tempo che fu
cercato nelle rime
per sempre serrate nell’anima mia
Isabella
spenta per amore
sotto i colpi…