TEATRO PETRUZZELI DI BARI
In scena il Macbeth di Giuseppe Verdi
21 maggio 2015 Bari
In uno scenografico palco rinnovato del Teatro Petruzzelli in Bari ho assistito ieri alla messa in scena del melodramma di Giuseppe Verdi “Macbeth”, l’opera in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave dall’omonima tragedia di William Shakespeare.
Il direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati ha stregato tutta la platea dai palchi fin sù ai loggioni sotto l’amabile maestria del regista Giancarlo Cobelli , riprese di Lydia Biondi, con il grande maestro del coro Franco Sebastiani , in luccicanti e subliminari scene e costumi di Carlo Diappi con il contributo fantastico delle luci/disegno di Robert John Resteghini.
Sono uscita dal teatro piena di luci che avevano solleticato i miei occhi di musica. che avevano allietato le orecchie e di grande bellezza per quello che rappresenta la musica classica per il patrimonio italiano bandiera nel mondo di arte, stile e talento incontrastata.@
Parafrasando un verso di un testo del grande mito Lucio Battisti
“Lascia che accada” (tutto quel che c’è)
Lascia che accada tutto quel che c’è niente ti può incollare a me scivola via questo piccolo fragile senso d’amore il mondo invece sta a guardare come un cerchio di mille colori che si intrecciano nei passanti senza volto
lascia cadere tutto quel che c’è mani che si intrecciano sguardi che si cercano odori che si confondono quì tra le lenzuola di seta
ed il mondo invece…sta a guardare mentre noi nasciamo a nuova vita
lascia che accada tutto quel che c’è lascia cadere tutto quel che c’è.@
Dorme sotto una pioggia di solari raggi fredda sotto la natura lo culla un soldato giace sui verdi fili d’erba
un torrente intona un canto funebre piove un bagliore sul suo corpo ormai inerte nasce l’alba e sorride al terso cielo invernale che trapassa i fori della sua pelle ora dormiente stringendo al petto rosso di sangue innocente le sue mani giunte@
English: Domenico Modugno at the 1958 Eurovision Song Contest in Hilversum Nederlands: Domenico Modugno
NEL BLU DIPINTO DI BLU
Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu dipinto di blu,
felice di stare lassù,
e volavo volavo
felice più in alto del sole
ed ancora più sù,
mentre il mondo
pian piano spariva laggiù,
una musica dolce suonava
soltanto per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù.
Ma tutti i sogni
nell’alba svaniscon perchè,
quando tramonta la luna
li porta con se,
ma io continuo a sognare
negl’occhi tuoi belli,
che sono blu come un cielo
trapunto di stelle.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
e continuo a volare felice
più in alto del sole
ed ancora più su,
mentre il mondo
pian piano scompare
negl’occhi tuoi blu,
la tua voce è una musica
dolce che suona per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù
con te.. articoli correlati:SU:
L’Arena di Verona anche con la pioggia incessante è uno spettacolo illuminante, Gianni Morandi in forma come non mai, è stato il protagonista assoluto: come un leone si è buttato tra i suoi fans cantando pezzi vecchi e nuovi con la grinta che da sempre lo contraddistingue da decenni, un palcoscenico illuminato che sembrava un’astronave in collisione con la terra, gli orchestrali coinvolti hanno spiccato per la loro bravura nonostante la giovane età, ma un mattatore così è raro da vedere oggi nel panorama musicale moderno.
Gli ospiti si sono esibiti dando il meglio del loro repertorio saggiamente diretti da uno stuolo di autori d’eccellenza conclamata: Rosario Fiorello, Raffaella Carrà, Ennio Morricone, Amii Stewart ( Tra la folla un canto d’Angelo nero ) si sono esibiti con un Gianni Morandi scatenato ed emozionato a tal punto da farsi scappare parolacce fuori programma, ma si sa con l’adrenalina all’apice il controllo sparisce. Cosa ci aspetta stasera?
Il Bang Bang! Comunque bravo Gianni Morandi, bravo come sempre.@
Dire si dire mai
non è facile sai
se tutti quanti siamo in orbita nella follia
io non so più chi sei
non mi importa chi sei
mi basta perdere l’incanto di una nostalgia
ma vedrai un altro me in un sogno fragile
riderai come se
non ti avessi amato mai
cercherai un altro me
oltre all’ombra di un caffè
troverai solo me
se mi fermo un attimo io non so più chi sei
qui si vive così
day by day
night by night
e intanto il mondo si distoglie dalla sua poesia
non dipingermi mai non costringermi mai
abbandoniamoci alla soglia della mia pazzia
e vedrai un altro me disarmato fragile
perchè quello che sei
non lo cambierei mai
neanche se fossi tu
come il tempo a correr via
ma rimani con me
non mi perdo neanche un solo attimo di te
e vedrai un’altra te
quasi invincibile
viva come non mai
ed è li che tu mi avrai
oltre false magie l’orizzonte sarai
splenderai
splenderai
splenderai
splenderai
Johann Sebastian Bach è stato un compositore, organista, clavicembalista e maestro di coro tedesco del periodo barocco, di fede luterana, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica.
Nato il 31 marzo 1685, Eisenach
Morto il 28 luglio 1750, Lipsia
Manoscritto originale de Il clavicembalo ben temperato.
Johann Sebastian Bach und Familie in Weimar / Johannes Sebastian Bach and family in Weimar
Autograph of the first page of the Johannespassion by Johann Sebastian Bach. Français : Premier page de la Passion selon saint Jean de Johann Sebastian Bach.
Occhi da orientale che raccontano emozioni sguardo limpido di aprile di dolcissime illusioni tutto scritto su di un viso che non riesce ad imparare come chiudere fra i denti almeno il suo dolore Più di cinquecento notti già mi sono innamorato di una bocca appena aperta di un respiro senza fiato se potesse questo buio cancellare l’universo forse ti potrei guardare e non sentirmi così perso
ma tu dormi ancora un po’ non svegliarti ancora no ho paura di sfiorarti e rovinare tutto no, tu dormi ancora un po’ ancora non so guardarti anch’io nel modo giusto nei tuoi occhi disarmanti
sono occhi di ambra lucida tra palpebre di viole sguardo limpido d’aprile come quando esce il sole ed io sarò la nuvola che ti terrà nascosta perché gli altri non si accorgano di averti persa
ma tu dormi ancora un po’ non svegliarti ancora no ho paura di sfiorarti e rovinare tutto no, tu dormi ancora un po’ ancora non so guardarti anch’io nel modo giusto
nei tuoi occhi innocenti disarmanti devastanti quei tuoi occhi che ho davanti tienili chiusi ancora pochi istanti
occhi da orientale che raccontano emozioni ed io cos’altro posso fare io posso scrivere canzoni i tuoi occhi…
se potesse questa musica annullare l’universo forse ti potrei guardare e non sentirmi perso nei tuoi occhi… disperso… nei tuoi occhi.
English: Paul McCartney, George Harrison and John Lennon during a Beatles performance for Dutch television Nederlands: Paul McCartney, George Harrison and John Lennon tijdens een Beatlesoptreden voor de Nederlandse televisie. Hrvatski: Paul McCartney, George Harrison i John Lennon tijekom Beatles performansa za nizozemsku televiziju.
English: Photograph of The Beatles as they arrive in New York City in 1964 Français : Photographie de The Beatles, lors de leur arrivée à New York City en 1964 Italiano: Fotografia dei Beatles al loro arrivo a New York City nel 1964
Don’t Let Me Down (The Beatles song)
English: Screenshot of The Beatles from the U.S. trailer for the film Help!
In un giorno qualunque a Milano io e te il rumore della pioggia ci faceva stringere In un giorno qualunque me l’avevi promesso io ci avevo creduto e ci credo anche adesso
Era un giorno qualunque era un giorno diverso quando ti ho conosciuto davvero quando forse ti ho perso
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutti All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
In un giorno qualunque credevo mi amassi io cammino da sola tu ritorni sui tuoi passi Dentro un giorno qualunque dentro un giorno importante la tua parte migliore l’hai perduta per sempre
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutto All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
Cambiando convinzioni ritorno alle abitudini di ieri, di sempre, per sempre Cambiando convinzioni ritorno alle abitudini di ieri, di sempre, per sempre
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutto All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
In un giorno qualunque a Milano io e te il rumore della pioggia ci faceva stringere
Se puoi ora parlami
Coi tuoi occhi lucidi
Io chiedo te
Vai via in un attimo
La mia vita è in bilico
Ma io chiedo te
Stella incantevole
Brilla perla tra le lacrime
Torna.
E sei male liquido
che fa un dolce livido
Ma io chiedo te
Stella incantevole
Brilla rugiada tra le orbite
Torna che mi manchi e mi sembra impossibile
Stella.
Stella incantevole
Brilla perla tra le lacrime
Torna che mi manchi e mi sembra impossibile
Stella torna qui da me
Vivi che io muoio insieme a te
Stella.
Se puoi ora ascoltami
Coi miei occhi lucidi.
Io prego Te.
Il tuo cuore batte a tempo
ritmo nuovo mai sentito
e da quel poco che lo ascolto
è già il mio pezzo preferito
mangio merda da vent’anni
ma non perdo l’appetito
e poi mi fanno pure fare
la scarpetta con il dito
labbra al gusto di fumo
mischiate col Pampero
rende la testa pesante
ma il cuore più leggero
e tu sei il cigno nero
stanco di seguire il branco
il cuore grande quanto il sole
ma freddo come il marmo
né giovani nè grandi
nel cuore piove grandine
stasera niente alcol
voglio bere le mie lacrime
una crepa sopra il petto
che diventa una voragine
al quale non puoi fare
le iniezioni di collagene
io sono senza scrupoli
e tu sei senza carattere
togliamoci i vestiti
ma teniamoci le maschere
se mi fissi bene
non vedrai i miei occhi sbattere
chi sogna ad occhi aperti
perde l’uso delle palpebre
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta
E a cosa servirebbe
dirci che ci siamo amati
tanto quando esce il disco
ci saremo già lasciati
godiamoci il momento
perché prima o poi finisce
l’amore spesso prende
ma poi non restituisce
io sto ancora aspettando il cuore
che gli ho dato in prestito
se la vita insegna
io sono un alunno pessimo
è come se facessimo una gara
è un inizio lungo
ma alla fine non è poi così lontana
già, sei bella e dannata
la metà mancata di una mela avvelenata
e io cerco il sollievo in una dose di veleno
come chi è stato allattato
da chi ha le serpi in seno
con la consapevolezza
che non c’è certezza
vieni stammi vicina,
sì ma a distanza d’insicurezza
io ti ho dato un dito
invece tu mi hai preso il cuore
e sono sempre stato incline
agli sbalzi d’amore
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta
E il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita
il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta.
Eppur mi son scordato di te
come ho fatto non so.
Una ragione vera non c’è lei era bella però.
Un tuffo dove l’acqua è più blu niente di più.
Ma che disperazione nasce da una distrazione era un gioco non era un fuoco.
Non piangere salame dai capelli verde rame
è solo un gioco e non un fuoco
lo sai che t’amo io ti amo veramente.
Eppur mi son scordato di te non le ho detto di no
ti ho fatto pianger tanto perchè
io sono un bruto lo so.
Un tuffo dove l’acqua è più blu niente di più
ma che disperazione…ecc
(solo voce)
Che disperazione nasce da una distrazione
nasce da una distrazione
che disperazione nasce da una distrazione
nasce da una distrazione
che disperazione nasce da una distrazione
nasce da una distrazione
che disperazione.
Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito, e incominciavo a volare nel cielo infinito. Volare oh oh cantare oh oh oh, nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù, e volavo volavo felice più in alto del sole ed ancora più sù, mentre il mondo pian piano spariva laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me. Volare oh oh cantare oh oh oh nel blu dipinto di blu felice di stare lassù. Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perchè, quando tramonta la luna li porta con se, ma io continuo a sognare negl’occhi tuoi belli, che sono blu come un cielo trapunto di stelle. Volare oh oh cantare oh oh oh, nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù, e continuo a volare felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano scompare negl’occhi tuoi blu, la tua voce è una musica dolce che suona per me. Volare oh oh cantare oh oh oh nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù, nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù
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No more tears, my heart is dry
I don’t laugh and I don’t cry
I don’t think about you all the time
But when I do – I wonder why
You have to go out of my door
And leave just like you did before
I know I said that I was sure
But rich men can’t imagine poor.
One day baby, we’ll be old
Oh baby, we’ll be old
And think of all the stories that we could have told
Little me and little you
Kept doing all the things they do
They never really think it through
Like I can never think you’re true
Here I go again – the blame
The guilt, the pain, the hurt, the shame
The founding fathers of our plane
That’s stuck in heavy clouds of rain.
One day baby, we’ll be old
Oh baby, we’ll be old
And think of all the stories that we could have told.
Traduzione
Un giorno
Non più lacrime, il mio cuore si è asciugato
io non rido e non piango
non penso a te tutto il tempo
ma qundo lo faccio – mi meraviglio del perchè
devi uscire dalla mia porta
e andare via proprio come facesti prima
so che di aver detto cdi essere sicura
ma i ricchi non riescono ad immaginarsi poveri
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
il piccolo me e la piccola te
continuano a fare tutte le cose che facevano
Loro non ci riflettono mai veramente
come io non riesco a pensarti vera (questa strofa potrebbe essere sbagliata)
eccomi ancora- la responsabilità
la colpa, il dolore, la ferita, la vergogna
l’ideatore del nostro piano
tutto questo è bloccato in pesanti nuvole di pioggia
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
Info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
Respirando la polvere dell’auto che ti porta via,
mi domando
perché più ti allontani e più mi sento mia.
Respirando
il primo dei ricordi che veloce appare
sto fumando
mentre entri nel cervello e mi raggiungi il cuore.
Proprio in fondo al cuore,
senza pudore
per cancellare
anche il più antico amore.
Respirandoti,
io corro sulla strada senza più frenare,
respirandoti,
sorpasso sulla destra e vedo un gran bagliore
Lontano una sirena e poi nessun rumore.
Lasciarti è fra i dolori quel che fa più male.
Fra tanta gente nera una cosa bella tu al funerale.
Respirando
pensieri un po’ nascosti mentre prendi il sole
ti stai accorgendo
“che un uomo vale un altro” sempre no non vale.
Respirando più forte
ti avvicini al mare.
Stai piangendo.
Ti entro nel cervello e ti raggiungo il cuore.
Proprio in fondo al cuore
senza pudore
per cancellare
anche il più nuovo amore.
Respirandomi
ti vesti e sorridendo corri e poi sei fuori
Respirandomi
tu metti in moto l’auto e accarezzi i fiori.
Lontano una sirena e poi nessun rumore. Dolore e una gran gioia che addolcisce il male.
Fra tanta gente nera una cosa bella tu a me uguale.
Respirandoci ,
guardiamo le campagne che addormenta il sole.
Respirandoci,
le fresche valli, i boschi e le nascoste viole.
le isole lontane, macchie verdi e il mare,
i canti delle genti nuove all’imbrunire.
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