È tardi ma guardo il mare verso ponente si leva un canto d’amore pieno di sogni e di polvere di stelle
è tardi ma guardo il mare vedo l’orizzonte luccicare tra le nuvole amaranto saccheggio la natura nutro l’anima volteggio in un ballo di un cuore pulsante di vita
guardo il mare tutto il mare che ha inondato le parole mutate in me in uno spezzato naufrago abbraccio@
Dorme sotto una pioggia di solari raggi fredda sotto la natura lo culla un soldato giace sui verdi fili d’erba
un torrente intona un canto funebre piove un bagliore sul suo corpo ormai inerte nasce l’alba e sorride al terso cielo invernale che trapassa i fori della sua pelle ora dormiente stringendo al petto rosso di sangue innocente le sue mani giunte@
English: Domenico Modugno at the 1958 Eurovision Song Contest in Hilversum Nederlands: Domenico Modugno
NEL BLU DIPINTO DI BLU
Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu dipinto di blu,
felice di stare lassù,
e volavo volavo
felice più in alto del sole
ed ancora più sù,
mentre il mondo
pian piano spariva laggiù,
una musica dolce suonava
soltanto per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù.
Ma tutti i sogni
nell’alba svaniscon perchè,
quando tramonta la luna
li porta con se,
ma io continuo a sognare
negl’occhi tuoi belli,
che sono blu come un cielo
trapunto di stelle.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
e continuo a volare felice
più in alto del sole
ed ancora più su,
mentre il mondo
pian piano scompare
negl’occhi tuoi blu,
la tua voce è una musica
dolce che suona per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù
con te.. articoli correlati:SU:
Oggi sono io E non so perché quello che ti voglio dire poi lo scrivo dentro una canzone non so neanche se l’ascolterai o resterà soltanto un’altra fragile illusione se le parole fossero una musica potrei suonare ore ed ore, ancora ore e dirti tutto di me
Ma quando poi ti vedo c’è qualcosa che mi blocca e non riesco a dire neanche come stai come stai bene con quei pantaloni neri come stai bene oggi come non vorrei cadere in quei discorsi già sentiti mille volte e rovinare tutto
come vorrei poter parlare senza preoccuparmi, senza quella sensazione che non mi fa dire
che mi piaci per davvero anche se non te l’ho detto perché è squallido provarci solo per portarti a letto e non me ne frega niente se dovrò aspettare ancora per parlarti finalmente dirti solo una parola ma dolce più che posso come il mare come il sesso finalmente mi presento
E così, anche questa notte è già finita e non so ancora dentro come sei non so neanche se ti rivedrò o resterà soltanto un’altra inutile occasione e domani poi ti rivedo ancora…
…e mi piaci per davvero anche se non te l’ho detto perché è squallido provarci solo per portarti a letto e non me ne frega niente se non è successo ancora aspetterò quand’è il momento e non sarà una volta sola ma spero più che posso che non sia soltanto sesso questa volta lo pretendo..
Preferisco stare qui da solo che con una finta compagnia e se davvero prenderò il volo aspetterò l’amore e amore sia e non so se sarai tu davvero o forse sei solo un’illusione però stasera mi rilasso, penso a te e scrivo una canzone dolce più che posso come il mare come il sesso questa volta lo pretendo perché oggi sono io, oggi sono io.
Il 7 febbraio è la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Una ricorrenza che nasce nel 2017 e che è stata voluta dal Ministero dell’Istruzione per sensibilizzare sulle tematiche che riguardano i due fenomeni in espansione.Lo scopo è quello di contrastare il bullismo, tanto fisico quanto virtuale, ma anche di far comprendere ai […]
Dire si dire mai
non è facile sai
se tutti quanti siamo in orbita nella follia
io non so più chi sei
non mi importa chi sei
mi basta perdere l’incanto di una nostalgia
ma vedrai un altro me in un sogno fragile
riderai come se
non ti avessi amato mai
cercherai un altro me
oltre all’ombra di un caffè
troverai solo me
se mi fermo un attimo io non so più chi sei
qui si vive così
day by day
night by night
e intanto il mondo si distoglie dalla sua poesia
non dipingermi mai non costringermi mai
abbandoniamoci alla soglia della mia pazzia
e vedrai un altro me disarmato fragile
perchè quello che sei
non lo cambierei mai
neanche se fossi tu
come il tempo a correr via
ma rimani con me
non mi perdo neanche un solo attimo di te
e vedrai un’altra te
quasi invincibile
viva come non mai
ed è li che tu mi avrai
oltre false magie l’orizzonte sarai
splenderai
splenderai
splenderai
splenderai
Johann Sebastian Bach è stato un compositore, organista, clavicembalista e maestro di coro tedesco del periodo barocco, di fede luterana, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica.
Nato il 31 marzo 1685, Eisenach
Morto il 28 luglio 1750, Lipsia
Manoscritto originale de Il clavicembalo ben temperato.
Johann Sebastian Bach und Familie in Weimar / Johannes Sebastian Bach and family in Weimar
Autograph of the first page of the Johannespassion by Johann Sebastian Bach. Français : Premier page de la Passion selon saint Jean de Johann Sebastian Bach.
Crescente è la luna viva come argentea bellezza crescente esplosione di luce riflessa in me luna scivoli tra scie di stelle
luminosa è la notte isola lunare dei poeti innamorati persi dell’immaginario luna sopra la collina luna sopra questo mondo che grida amore per sempre cullato nei turbamenti dei sogni.@
°Croissant est la lune vivre comme une beauté argentée explosion de plus en plus de la lumière riflessa en moi
diapositives lune entre les sentiers d’étoiles de lumière la nuit lune île de poètes perdu dans l’amour avec l’imaginaire
de la lune sur la colline lune au- dessus de ce monde qui crie l’amour pour toujours bercé dans des rêves troublés.@
Autore: Cresy Crescenza Caradonna
Poesia pubblicata il 27/07/2012
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
Spunti di lettura sulla poesia:
«La luna… come si potrebbe vivere senza la luna e come farebbero i poeti a cantare l’amore? E gli innamorati non potrebbero più baciarsi al chiaro di luna… Splendido astro argenteo che illumina madre notte…»
No. Io sono un uomo di cultura.
Io con quelli lì non ci vado, sono testacchioni.
Sì, forse l’impostazione è anche giusta, ma ci sono troppe cose
Certo che il mondo va male, vuoi che non lo veda?
Sono più a sinistra di loro, io.
È che loro sono ingenui, ignoranti, non hanno dubbi.
Mentre io, io sono un problematico e prima di prendere una decisione
Gli intellettuali sono razionali
lucidi, imparziali, sempre concettuali
sono esistenziali, molto sostanziali
sovrastrutturali e decisionali.
(Parlato) Poi dicono, gli intellettuali.
È chiaro, siamo su un altro livello.
Loro vanno lì, si picchiano coi fascisti, con la polizia.
Cosa risolvono? Non scavano, sono grossolani.
Io sono anche magro. Diffido della gente robusta.
Gli operai. No, intendiamoci, io sono più a sinistra di loro.
È che tanto non si può far niente. Toh! Un po’ di vento.
E questa foglia che mi batte su un occhio…
Agire, dicono, bisogna agire. Che fastidio, questa foglia…
Bisogna vedere come si agisce e se si può agire.
Intanto batte, eh… Cosa posso fare?
Niente, non c’è niente da fare.
Gli intellettuali fanno riflessioni
considerazioni piene di allusioni
allitterazioni, psicoconnessioni
elucubrazioni, autodecisioni.
(Parlato) Che fastidio, questa foglia.
Batte sempre più forte.
Cosa posso fare?… Niente, non c’è niente da fare.
Va a finire che perdo l’occhio.
Occhi da orientale che raccontano emozioni sguardo limpido di aprile di dolcissime illusioni tutto scritto su di un viso che non riesce ad imparare come chiudere fra i denti almeno il suo dolore Più di cinquecento notti già mi sono innamorato di una bocca appena aperta di un respiro senza fiato se potesse questo buio cancellare l’universo forse ti potrei guardare e non sentirmi così perso
ma tu dormi ancora un po’ non svegliarti ancora no ho paura di sfiorarti e rovinare tutto no, tu dormi ancora un po’ ancora non so guardarti anch’io nel modo giusto nei tuoi occhi disarmanti
sono occhi di ambra lucida tra palpebre di viole sguardo limpido d’aprile come quando esce il sole ed io sarò la nuvola che ti terrà nascosta perché gli altri non si accorgano di averti persa
ma tu dormi ancora un po’ non svegliarti ancora no ho paura di sfiorarti e rovinare tutto no, tu dormi ancora un po’ ancora non so guardarti anch’io nel modo giusto
nei tuoi occhi innocenti disarmanti devastanti quei tuoi occhi che ho davanti tienili chiusi ancora pochi istanti
occhi da orientale che raccontano emozioni ed io cos’altro posso fare io posso scrivere canzoni i tuoi occhi…
se potesse questa musica annullare l’universo forse ti potrei guardare e non sentirmi perso nei tuoi occhi… disperso… nei tuoi occhi.
In un giorno qualunque a Milano io e te il rumore della pioggia ci faceva stringere In un giorno qualunque me l’avevi promesso io ci avevo creduto e ci credo anche adesso
Era un giorno qualunque era un giorno diverso quando ti ho conosciuto davvero quando forse ti ho perso
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutti All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
In un giorno qualunque credevo mi amassi io cammino da sola tu ritorni sui tuoi passi Dentro un giorno qualunque dentro un giorno importante la tua parte migliore l’hai perduta per sempre
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutto All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
Cambiando convinzioni ritorno alle abitudini di ieri, di sempre, per sempre Cambiando convinzioni ritorno alle abitudini di ieri, di sempre, per sempre
E all’improvviso sento che il cuore mio si è spento mi chiedo come hai fatto ad inventarti tutto All’improvviso piangerò, finché sei qui non lo farò non sarò il tuo tormento mi tengo ciò che sento
In un giorno qualunque a Milano io e te il rumore della pioggia ci faceva stringere
Se puoi ora parlami
Coi tuoi occhi lucidi
Io chiedo te
Vai via in un attimo
La mia vita è in bilico
Ma io chiedo te
Stella incantevole
Brilla perla tra le lacrime
Torna.
E sei male liquido
che fa un dolce livido
Ma io chiedo te
Stella incantevole
Brilla rugiada tra le orbite
Torna che mi manchi e mi sembra impossibile
Stella.
Stella incantevole
Brilla perla tra le lacrime
Torna che mi manchi e mi sembra impossibile
Stella torna qui da me
Vivi che io muoio insieme a te
Stella.
Se puoi ora ascoltami
Coi miei occhi lucidi.
Io prego Te.
Il tuo cuore batte a tempo
ritmo nuovo mai sentito
e da quel poco che lo ascolto
è già il mio pezzo preferito
mangio merda da vent’anni
ma non perdo l’appetito
e poi mi fanno pure fare
la scarpetta con il dito
labbra al gusto di fumo
mischiate col Pampero
rende la testa pesante
ma il cuore più leggero
e tu sei il cigno nero
stanco di seguire il branco
il cuore grande quanto il sole
ma freddo come il marmo
né giovani nè grandi
nel cuore piove grandine
stasera niente alcol
voglio bere le mie lacrime
una crepa sopra il petto
che diventa una voragine
al quale non puoi fare
le iniezioni di collagene
io sono senza scrupoli
e tu sei senza carattere
togliamoci i vestiti
ma teniamoci le maschere
se mi fissi bene
non vedrai i miei occhi sbattere
chi sogna ad occhi aperti
perde l’uso delle palpebre
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta
E a cosa servirebbe
dirci che ci siamo amati
tanto quando esce il disco
ci saremo già lasciati
godiamoci il momento
perché prima o poi finisce
l’amore spesso prende
ma poi non restituisce
io sto ancora aspettando il cuore
che gli ho dato in prestito
se la vita insegna
io sono un alunno pessimo
è come se facessimo una gara
è un inizio lungo
ma alla fine non è poi così lontana
già, sei bella e dannata
la metà mancata di una mela avvelenata
e io cerco il sollievo in una dose di veleno
come chi è stato allattato
da chi ha le serpi in seno
con la consapevolezza
che non c’è certezza
vieni stammi vicina,
sì ma a distanza d’insicurezza
io ti ho dato un dito
invece tu mi hai preso il cuore
e sono sempre stato incline
agli sbalzi d’amore
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta
E il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita
il tuo nome è stato scritto a matita
per poterti cancellare una volta finita
tra me e te sai
sei l’errore più bello della mia vita
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
e tutto ciò che ho perso
io lo perdo ancora
mi tengo dentro il vuoto
che di te mi resta.
E' morta nel 2008 a Castel Volturno
La grande cantante sudafricana e' morta nella
notte fra il 9 e il 10 novembre 2008 per un
attacco cardiaco a Castel Volturno.
Poche ore prima aveva partecipato con Roberto
Saviano a un concerto contro la camorra, che
pochi mesi prima aveva ucciso sei immigrati africani.
La cantante attivista per i diritti civili.
Makeba nasce a Johannesburg il 4 marzo 1932. Nel 1960, il governo sudafricano cancellato il suo passaporto per impedirle di tornare alla sua casa dai suoi viaggi all’estero. Tornò dopo la liberazione di Nelson Mandela nel 1990.
Inizialmente ha cantato jazz, ma in seguito divenne un esponente di quello che divenne noto come “world music”. Si è esibita con artisti come Harry Belafonte, Paul Simon e Hugh Masekela, il suo primo marito. Tra gli altri mariti Stokely Carmichael, uno dei leader del movimento americano delle Pantere Nere.
Nel 1962, si è esibita alla festa di compleanno del presidente John F. Kennedy.
Makeba morì in Italia nel 2008 durante una performance di Roberto Saviano, l’autore di Sodoma e Gomorra, che vive in clandestinità dopo aver scritto in merito alle attività della mafia napoletana, la Camorra.
Lei può esere il viso che non posso dimenticare
La scia di piacere o di rimpianto
Può essere il mio tesoro o il prezzo da pagare
Lei può essere la musica cantata d’estate
Può essere il freddo portato dall’autunno
Può essere centinaia di cose differenti
Come il misurare del tempo di un giorno
Lei può essere la bella o la bestia
Può essere la fame o l’abbondanza
Può cambiare ogni giorno nel paradiso o nell’inferno
Lei può essere lo specchio dei miei sogni
Il sorriso riflesso in un torrente
Le può non essere quello che sembra essere dentro al suo guscio
Lei che sembra sempre felice fra la gente
I suoi occhi possono essere cosi lucidi e cosi fieri
Nessuno ha il permesso di vederli quando piangono
Lei può essere l’amore che è troppo sperare che duri
Forse viene da me dall’ombra del passato
Ma la voglio ricordare fino al giorno in cui morirò
Lei può essere la ragione per la quale sopravvivo
Il motivo e il fine della mia vita
Quella di cui voglio prendermi cura durante gli anni difficili
Io, voglio prendere il suo sorriso e le sue lacrime
E farne miei souvenirs
Dove lei va io voglio esserci
Il significato della mia vita è lei
Lei
Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito, e incominciavo a volare nel cielo infinito. Volare oh oh cantare oh oh oh, nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù, e volavo volavo felice più in alto del sole ed ancora più sù, mentre il mondo pian piano spariva laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me. Volare oh oh cantare oh oh oh nel blu dipinto di blu felice di stare lassù. Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perchè, quando tramonta la luna li porta con se, ma io continuo a sognare negl’occhi tuoi belli, che sono blu come un cielo trapunto di stelle. Volare oh oh cantare oh oh oh, nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù, e continuo a volare felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano scompare negl’occhi tuoi blu, la tua voce è una musica dolce che suona per me. Volare oh oh cantare oh oh oh nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù, nel blu degl’occhi tuoi blu, felice di stare qua giù
con te. articoli correlati:SU:
Cos’ho?
Ho dei tagli sul viso
Si, ma io cos’ho?
che se sanguino rido
mi sciolgo un pò
tanto non sento niente
Io cos’ho?
sembra aver già deciso
ma proprio non so
mescolarmi al sorriso
di chi più non ho
tanto non sento niente
Parlo con te
sempre
anche se tu sei assente
quelli non dicono niente
solo un silenzio assordante
muoio con te sempre
vivo di te tra la gente
quelli che parlano, parlano, parlano ancora
E non resta più niente
proprio niente
del cielo che abbiamo perso
rubandoci i pezzi più neri
più neri del nero
e ora più niente
c’è una stella cadente
ma era l’ultima già
e schiantandosi precipita sulla mia pelle
lasciando un pozzo infinito
dove tutto è finito
per sempre finito
nel fondo più fondo
della libertà
Che farò
se questi tagli sul viso
ancora io ce li ho
e di rosso vestita
negli occhi sarò
e ancora tu niente
Io non ho, non ho, non ho…
l’ obbedienza di chi è sparito
già da un pò
se dipingi un paradiso
io lo distruggerò
così tanto per niente
Parto da te sempre
per tornare a essere niente
finisco a te sempre
analizzando la gente
e non ha più senso quel niente
quel che rimane ancora niente
e quelli che parlano, parlano e ancora
e poi parlano
E non resta più niente
proprio niente
del senso che abbiamo perso
nei gesti di un altro
che non fa più testo
e intanto ci uccide
e non lascia resto
E non resta più niente
nient’altro che niente
e il tetto lo abbiamo perso
e ormai piove a dirotto
su mobili e teste
allagando speranze
che affogano lente
nuotando nel niente
nuotando nel niente
io nuoto nel niente
tu nuoti nel niente
della libertà.
Andare via lontano a cercare un altro mondo dire addio al cortile, andarsene sognando.
E poi mille strade grigie come il fumo in un mondo di luci sentirsi nessuno. Saltare cent’anni in un giorno solo, dai carri dei campi agli aerei nel cielo. E non capirci niente e aver voglia di tornare da te.
Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Non saper fare niente in un mondo che sa tutto e non avere un soldo nemmeno per tornare.
No more tears, my heart is dry
I don’t laugh and I don’t cry
I don’t think about you all the time
But when I do – I wonder why
You have to go out of my door
And leave just like you did before
I know I said that I was sure
But rich men can’t imagine poor.
One day baby, we’ll be old
Oh baby, we’ll be old
And think of all the stories that we could have told
Little me and little you
Kept doing all the things they do
They never really think it through
Like I can never think you’re true
Here I go again – the blame
The guilt, the pain, the hurt, the shame
The founding fathers of our plane
That’s stuck in heavy clouds of rain.
One day baby, we’ll be old
Oh baby, we’ll be old
And think of all the stories that we could have told.
Traduzione
Un giorno
Non più lacrime, il mio cuore si è asciugato
io non rido e non piango
non penso a te tutto il tempo
ma qundo lo faccio – mi meraviglio del perchè
devi uscire dalla mia porta
e andare via proprio come facesti prima
so che di aver detto cdi essere sicura
ma i ricchi non riescono ad immaginarsi poveri
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
il piccolo me e la piccola te
continuano a fare tutte le cose che facevano
Loro non ci riflettono mai veramente
come io non riesco a pensarti vera (questa strofa potrebbe essere sbagliata)
eccomi ancora- la responsabilità
la colpa, il dolore, la ferita, la vergogna
l’ideatore del nostro piano
tutto questo è bloccato in pesanti nuvole di pioggia
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
Mi manchi
come manca il mare a un’isola
come ad un bottone l’asola
come un mese a un calendario
e a un teatro il suo sipario
a una suora il suo rosario
come le ali a un aereoplano
l’altalena ad un bambino
la sua patria a un emigrato
Mi manchi
come l’ago ad un pagliaio
allo Yeti il suo ghiacciaio
come il vento agli aquiloni
come il cacio ai maccheroni
e la penna ad un notaio
come manca un pesce all’amo
come a volte manca il fiato
e a me dirti che ti amo
Lo nasconderò
questo nostro amore
perchè tu non lo veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi…
Mi manchi
come le radici a un albero
come il campo ad un trattore
come al lampo manca il tuono
e al peccato il suo perdono
al mercato il suo frastuono
al ciclista la discesa
a un altare la sua chiesa
ed a Dio la mia preghiera
Lo nasconderò
questo grande amore
perchè il mondo non veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
…che ti amo ancora…
e che mi manchi…
…quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi…
Mi manchi
come tela ad un pittore
come adesso le parole
come a me manca il tuo amore
Info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
Non siete Stato voi che parlate di libertà
come si parla di una notte brava dentro
i lupanari.
Non siete Stato voi che
trascinate la nazione dentro il buio
ma vi divertite a fare i luminari.
Non
siete Stato voi che siete uomini di
polso forse perché circondati da una
manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in
curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non
siete Stato voi né il vostro parlamento
di idolatri pronti a tutto per ricevere
un’udienza.
Non siete Stato voi che
comprate voti con la propaganda ma
non ne pagate mai la conseguenza.
Non
siete Stato voi che stringete tra le
dita il rosario dei sondaggi sperando
che vi rinfranchi.
Non siete Stato
voi che risolvete il dramma dei disoccupati
andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non
siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non
siete Stato voi, uomini boia con la
divisa che ammazzate di percosse i
detenuti.
Non siete Stato voi con gli
anfibi sulle facce disarmate prese
a calci come sacchi di rifiuti.
Non
siete Stato voi che mandate i vostri
figli al fronte come una carogna da
una iena che la spolpa.
Non siete Stato
voi che rimboccate le bandiere sulle
bare per addormentare ogni senso di
colpa.
Non siete Stato voi maledetti
forcaioli impreparati, sempre in cerca
di un nemico per la lotta.
Non siete
Stato voi che brucereste come streghe
gli immigrati salvo venerare quello
nella grotta.
Non siete Stato voi col
busto del duce sugli scrittoi e la
costituzione sotto i piedi.
Non siete
Stato voi che meritereste d’essere
estripati come la malerba dalle vostre
sedi.
Non siete Stato voi. Non siete
Stato, voi.
Non siete Stato voi che
brindate con il sangue di chi tenta
di far luce sulle vostre vite oscure.
Non
siete Stato voi che vorreste dare voce
a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non
siete Stato voi che fate leggi su misura
come un paio di mutande a seconda dei
genitali.
Non siete Stato voi che trattate
chi vi critica come un randagio a cui
tagliare le corde vocali.
Non siete
Stato voi, servi, che avete noleggiato
costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete
voi confratelli di una loggia che poggia
sul valore dei privilegiati
come voi
che i mafiosi li chiamate eroi e che
il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno
di voi, implicato in ogni sorta di
reato fissa il magistrato e poi giura
su Dio:
“Non sono stato io”.
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate; il visagista delle dive e’ truccatissimo.
Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto:
Italia si’ Italia no Italia bum, la strage impunita.
Puoi dir di si’ puoi dir di no, ma questa e’ la vita.
Prepariamoci un caffe’ , non rechiamoci al caffe’ : c’e’ un commando che ci aspetta per assassinarci un po’.
Commando si’ commando no, commando omicida.
Commando pam commando papapapapam, ma se c’e’ la partita
il commando non ci sta e allo stadio se ne va,
sventolando il bandierone non piu’ sangue scorrera’ ;
infetto si’ ? Infetto no? Quintali di plasma.
Primario si’ primario dai , primario fantasma ,
io fantasma non saro’ e al tuo plasma dico no.
Se dimentichi le pinze fischiettando ti diro’
“fi fi fi fi fi fi fi fi ti devo una pinza,
fi fi fi fi fi fi fi fi, ce l ‘ ho nella panza”.
Viva il crogiuolo di pinze. Viva il crogiuolo di panze.
Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande cosi’.
Italia si’ Italia no Italia gnamme, se famo du spaghi.
Italia sob Italia prot, la terra dei cachi.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo;
un totale di due pizze e l’Italia e’ questa qua.
Fufafifi’ fufafifi’ Italia evviva. Italia perfetta, perepepe’ nanananai. Una pizza in compagnia, una pizza da solo: in totale molto pizzo, ma l ‘ Italia non ci sta. Italia si’ Italia no, Italia si’
ue’ , Italia no ,ue’ ue’ ue’ ue’ ue’.
Perche’ la terra dei cachi e’ la terra dei cachi. No.
Respirando la polvere dell’auto che ti porta via,
mi domando
perché più ti allontani e più mi sento mia.
Respirando
il primo dei ricordi che veloce appare
sto fumando
mentre entri nel cervello e mi raggiungi il cuore.
Proprio in fondo al cuore,
senza pudore
per cancellare
anche il più antico amore.
Respirandoti,
io corro sulla strada senza più frenare,
respirandoti,
sorpasso sulla destra e vedo un gran bagliore
Lontano una sirena e poi nessun rumore.
Lasciarti è fra i dolori quel che fa più male.
Fra tanta gente nera una cosa bella tu al funerale.
Respirando
pensieri un po’ nascosti mentre prendi il sole
ti stai accorgendo
“che un uomo vale un altro” sempre no non vale.
Respirando più forte
ti avvicini al mare.
Stai piangendo.
Ti entro nel cervello e ti raggiungo il cuore.
Proprio in fondo al cuore
senza pudore
per cancellare
anche il più nuovo amore.
Respirandomi
ti vesti e sorridendo corri e poi sei fuori
Respirandomi
tu metti in moto l’auto e accarezzi i fiori.
Lontano una sirena e poi nessun rumore. Dolore e una gran gioia che addolcisce il male.
Fra tanta gente nera una cosa bella tu a me uguale.
Respirandoci ,
guardiamo le campagne che addormenta il sole.
Respirandoci,
le fresche valli, i boschi e le nascoste viole.
le isole lontane, macchie verdi e il mare,
i canti delle genti nuove all’imbrunire.
Guardo dentro te c’è il sole dentro me attimi mai dimenticati sussurro il tuo nome ti chiamo cento volte respiro dentro te tu sei con lei non mi cerchi più ma dove stai… con lei nel nostro bar
…
Guardo dentro te c’è il sole dentro me ti chiamo non ci sei ti voglio sei con lei lenzuola tra di voi ti stringi ormai a lei suona piano il mio cuore nella sera il buio è dentro me il buio è dentro me
Quante volte,
ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa!
E non c’è pietà,
per chi non prega, e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo!
Quante volte,
avrei preso il volo
ma le ali,
le ha bruciate già
la mia vanità!
e la presenza di chi è andato, già
Rubandomi, la libertà!
Il cielo!
Quanti amori
conquistano il cielo!
Perle d’oro, nell’immensità!
Qualcuna cadrà,
qualcuna invece il tempo, vincerà!
Finche avrà abbastanza stelle
il cielo!
Quanta violenza,
sotto questo, cielo!
un altro figlio nasce e non lo vuoi
gli spermatozoi, l’unica forza,
tutto ciò, che hai!
Info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
(◔‿◔)IL BUONGIORNO🌸Ben arrivato giugno con il proverbio:“In giugno, in bene o in male, c’è sempre un temporale.”🌸1 giugno come da tradizione della mia cara nonna.♥️😇Santo del giornoSan Crescenza🎉AUGURI DI BUON ONOMASTICO A TUTTE E TUTTI! #giugno #cresycrescenzacaradonna #ilcalendariosaggio (. ❛ ᴗ ❛.) by Cresy🌸Giugno, denominato anche Mese del Sole o Mese della Libertà, è il […]
Sono nata il 22 maggio dedico questa mia poesia a Santa Rita. POESIA A SANTA RITA Dal cielo e dalla terradi rose 🌹 e di spinesei tu Regina dolori infinitisei una stella della volta celesteun rosario, amor di Dio,tra le odorosi manidi Santa dell’impossibile. Tu sei rosa di vitadel giardinocaritàpaceamore dimamma, donna, figlia e moglie. […]
A TUTTE LE MAMMEAUGURI ♥️ “Il coraggio di una madre” Una madre piangeUna madre sorrideUna madre è un nido coraggiosafragilea volte allegra altre volte tristeuna madreha le tasche piene d’amorele svuota ogni qualvolta le tendono una mano una madreè nutriceè quel sole che splende anche nel buioè la stella polarevisibile ad occhio nudo è la […]
🆕 Presso la Mostra di Maria de Marzo e Niurka Vila “OLTRE IL COLORE” si svolgerà una serata di Reading dal titolo: “Parliamo di donne” attraverso poesie, racconti, testimonianze, pittura e scultura – idea e organizzazione di #cresyeventi Tema: Violenza di genere.Presentano: Cresy Crescenza Caradonna e Luciano AnelliMusica: Maria De Pasquale Interverranno amiche che parleranno […]
(◔‿◔)IL BUONGIORNO🌸Ben arrivato giugno con il proverbio:“In giugno, in bene o in male, c’è sempre un temporale.”🌸1 giugno come da tradizione della mia cara nonna.♥️😇Santo del giornoSan Crescenza🎉AUGURI DI BUON ONOMASTICO A TUTTE E TUTTI! #giugno #cresycrescenzacaradonna #ilcalendariosaggio (. ❛ ᴗ ❛.) by Cresy🌸Giugno, denominato anche Mese del Sole o Mese della Libertà, è il […]
Sono nata il 22 maggio dedico questa mia poesia a Santa Rita. POESIA A SANTA RITA Dal cielo e dalla terradi rose 🌹 e di spinesei tu Regina dolori infinitisei una stella della volta celesteun rosario, amor di Dio,tra le odorosi manidi Santa dell’impossibile. Tu sei rosa di vitadel giardinocaritàpaceamore dimamma, donna, figlia e moglie. […]
A TUTTE LE MAMMEAUGURI ♥️ “Il coraggio di una madre” Una madre piangeUna madre sorrideUna madre è un nido coraggiosafragilea volte allegra altre volte tristeuna madreha le tasche piene d’amorele svuota ogni qualvolta le tendono una mano una madreè nutriceè quel sole che splende anche nel buioè la stella polarevisibile ad occhio nudo è la […]
🆕 Presso la Mostra di Maria de Marzo e Niurka Vila “OLTRE IL COLORE” si svolgerà una serata di Reading dal titolo: “Parliamo di donne” attraverso poesie, racconti, testimonianze, pittura e scultura – idea e organizzazione di #cresyeventi Tema: Violenza di genere.Presentano: Cresy Crescenza Caradonna e Luciano AnelliMusica: Maria De Pasquale Interverranno amiche che parleranno […]
Traduci
Impossibile caricare le informazioni del blog in questo momento.